11 luglio 2016 at 09:00
Fabio ed Elke Bortolotti hanno coronato un sogno che accomuna moltissimi italiani: avere una casa al mare. Nel loro caso, però, si tratta di un vero e proprio rifugio a Marettimo, una casa dove “scappare” quando si cerca il relax e il riposo. Ecco la storia di questo loro luogo incantato.
Una storia che sa di mare
Correva l’anno 1992, quando i miei genitori decisero di trascorrere la Pasqua a Favignana”, racconta Riccardo Bortolotti che, insieme alla moglie Elke, vive da diversi anni a Londra. Entrambi hanno l’isola siciliana nel cuore. Una passione che condividono con due figli, Raphael e Nicolas.
“La stagione turistica, che allora nelle Egadi era molto più breve di adesso, non era ancora cominciata e così domenica, 19 Aprile, sull’isola c’era quasi solo gente del posto. Facendo una passeggiata nel pomeriggio, vedemmo un signore che stava preparando i suoi gommoni per la stagione estiva. Essendo appassionati gommonauti, ci accordammo per affittare l’unica imbarcazione che era già pronta – un gommoncino con motore da 25 cavalli – per l’indomani… Pur essendo su un’isola non volevamo rinunciare alla tradizionale “scampagnata” del Lunedì di Pasqua!” “Prima di consegnarci le chiavi, il noleggiatore”, racconta a Ville&Casali Riccardo Bortolotti “raccomandò a mio padre di stare sotto costa, poiché il mezzo era piccolo e dotato di un solo motore. Naturalmente noi promettemmo solennemente, ma appena svoltato dietro al primo capo, scorgemmo “u scogliu niuru”, come i Favignanesi chiamano Marettimo. Nessuno di noi c’era mai stato e, incuriositi da questo lembo di terra appuntito che sembrava essere sospeso tra mare e cielo, decidemmo di tentare l’attraversata, nonostante le proteste di mia madre. Il mare era una tavola e dopo poco più di un’ora arrivammo al porticciolo. Eravamo alla ricerca della stazione di rifornimento, poiché il nostro piccolo serbatoio era quasi vuoto. Erano circa le 13 e nonostante fosse solo il 20 di Aprile il sole picchiava già forte. La zona del porto era deserta.
Un incontro fortuito
Girammo un po’ con il gommone, ma non si vedeva anima viva. Ad un certo punto, tra le barche tirate in secca per l’inverno, spuntò un signore. Allora ci precipitammo verso di lui e gli chiedemmo dov’era il benzinaio. Lui ci guardò con lo sguardo un po’ stupito e disse: “Il benzinaio…? Ma qui a Marettimo non c’è il benzinaio… ma voi avete già mangiato?” Un quarto d’ora dopo la famiglia Bortolotti era seduta davanti alla porta del ristorante il Veliero – che era ancora chiuso – mentre il loro nuovo amico Giuseppe Bevilacqua, dopo avere scaraffato il vino da una damigiana, che posò vicino al tavolo, cominciò a spadellare in cucina e ben presto servì – ricorda Bortolotti , “uno dei pranzi più gustosi e memorabili della mia vita”. E aggiunge: “Alla fine, sazi ed allegri, gli chiedemmo cosa dovessimo fare per procurarci la benzina, senza la quale non avremmo potuto affrontare il ritorno a Favignana. E lui ci rispose: “Il vostro serbatoio già pieno è.” Increduli per l’esperienza indimenticabile, la famiglia Bortolotti ripartì, tra baci ed abbracci, con la promessa di ritornare presto avendo percepito nel cuore la netta sensazione di avere conosciuto una persona assolutamente eccezionale.
Dai monti al mare
Cosi Riccardo Bortolotti, nato a Bolzano, amante della montagna e del trekking che lo ha spinto perfino in Nepal, ha trovato a Marettimo le sue Dolomiti (la conformazione rocciosa dell’isola è infatti composta da rocce dolomitiche e calcaree, ricche di marmi pregiati, dai colori grigi, rosa pallido e nero ed esistono numerosi sentieri da percorrere tra boschi e piante della flora mediterranea). Cosi ha potuto sfogare la sua passione per il diving e la pesca subacquea, tornando nell’isola sempre fuori stagione, due o tre volte l’anno.
La ricerca difficile
“Passava il tempo e nonostante intanto mi fossi trasferito a Londra per lavoro, le amicizie con Giuseppe, la sua famiglia e molti altri marettimari erano diventate talmente forti, che sempre più spesso affrontavo il lungo viaggio, pur di passare 48 ore tra immersioni e gite in montagna con la mia “seconda famiglia’, racconta Riccardo Bortolotti, laureato in legge a Milano, con importanti esperienze di lavoro nel mondo della finanza internazionale e nel settore dell’energia (ha lavorato come dirigente in primarie banche e multinazionali petrolifere). “Quando decisi di comprare casa, dapprima Giuseppe non mi prese del tutto sul serio, anche perché fino a cinque-sei anni anni fa le case in vendita erano pochissime e le trattative spesso complicate dall’esistenza di un’infinità di proprietari, spesso residenti in California”, spiega Bortolotti.
Ecco la casa al mare
“Dopo alcuni tentativi andati a vuoto per i più svariati motivi, quando avevo quasi deciso di abbandonare l’idea, durante una delle mie visite lampo, Giuseppe mi disse sornione: “Adesso forse qualcosa che fa per te c’è.” E così comperai prima un piano e sei mesi dopo il resto di una vecchia casa di pescatori”. Subito dopo Riccardo Bortolotti sposa Elke, un’altra altoatesina, laureata in lingue, con la passione per la moda, che si appassiona alla casa e prende in mano il progetto di ristrutturazione, avvalendosi prima dell’architetto Paolo Asti di Milano, che ha realizzato il progetto di ristrutturazione, e poi di Rosalia Bertolino, un architetto che opera a Trapani e Marettimo, che coniuga uno spiccato senso estetico ad un altrettanto importante senso pratico, senza dimenticare mai storia e tradizioni.
Difficilissimi i lavori
“I lavori di muratura sono stati eseguiti con passione, in condizioni climatiche spesso proibitive dall’impresa di Pietro Cavasino, mentre per la posa in opera, le finiture e i vari pezzi di arredamento fatti su misura mi sono appoggiato alle mani d’oro di Michele Bertolino, marito dell’architetto”, racconta il padrone di casa. “Un grande aiuto per la cucina e i bagni ci è venuto poi da Mariella, del negozio Basile di Trapani.
Comincia una nuova vita
Quando si è infine trattato di trovare qualche pezzo d’antiquariato per l’arredamento, Giuseppe Basiricò, titolare de “La Giudecca” di Trapani, si è rivelato un alleato prezioso.” Riccardo ed Elke Bortolotti hanno così voluto valorizzare ed esaltare la posizione straordinaria della casa, sospesa tra montagna e mare, le due anime ataviche di Marettimo, che la rendono un’isola magica in cui vivere. Una casa pieds dans l’eau, che ha contribuito a far diventare due altoatesini, marettimari doc, oltre che siciliani d’amore, entrati a pieno titolo in una comunità che conserva ancora intatto il mito dell’accoglienza della Magna Grecia. Non a caso c’è chi sostiene da tempo che Marettimo sia l’Itaca di Ulisse.