mercoledì 18 maggio 2016

Manutenzione caldaia: come e perché farla funzionare bene

 

Manutenzione caldaia: come e perché farla funzionare bene

 

La manutenzione caldaia è importante, sia per garantire un corretto funzionamento dell’impianto termico sia per evitare di incorrere in sanzioni pecuniarie. Cerchiamo di capire quali sono i controlli da effettuare e le scadenze.

Manutenzione della caldaia: perché?

La manutenzione della caldaia deve essere periodicamente effettuata seguendo delle scadenze ben precise. Il suo corretto funzionamento – o quello della pompa di calore se si ha un impianto di climatizzazione – è fondamentale, infatti, per consumare meno contribuendo, così, a ridurre l’inquinamento ambientale ma anche per assicurarsi un maggior risparmio economico. Inoltre, non dimentichiamo che solo attraverso la manutenzione si eviterà di incorrere nelle sanzioni pecuniarie che la legge prevede [1].

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Quali sono i controlli da effettuare?

Il compito di far eseguire i controlli spetta al responsabile dell’impianto, che, a seconda dei casi, sarà l’utilizzatore dell’alloggio (proprietario o inquilino) o l’amministratore del condominio, in caso di impianti centralizzati. I controlli dovranno essere affidati a un tecnico abilitato riconosciuto dal Comune.

Occorre precisare che sussiste, in materia, una distinzione fondamentale: la revisione periodica, detta anche manutenzione ordinaria, infatti, non va confusa con il controllo dell’efficienza energetica, vale a dire la classica verifica dei fumi.

A cosa serve la manutenzione ordinaria della caldaia?

La manutenzione ordinaria è necessaria per garantire la sicurezza dell’impianto, la riduzione dell’inquinamento e il risparmio energetico. Per questa operazione la legge non indica una precisa periodicità ma specifica soltanto che i controlli devono essere effettuati da ditte abilitate, seguendo le indicazioni dell’impresa installatrice. In pratica, le scadenze saranno diverse in base al tipo di impianto e al modello di caldaia: per sapere, quindi, ogni quanto effettuare il controllo, basterà seguire le indicazioni fornite nelle istruzioni d’uso. In loro assenza, occorrerà fare riferimento alla periodicità prevista dalle norme UNI e CEI. In genere, comunque, i controlli vanno effettuati con cadenza annuale o biennale.

Ogni quanto va effettuato il controllo dell’efficienza energetica della caldaia?

Diverso il discorso per la verifica dei fumi, il cui regolamento prevede precise scadenze, diverse a seconda della potenza dell’impianto e del combustibile utilizzato:

  • per gli impianti con potenza superiore a 10 kW e inferiore a 100 kW, a combustibile liquido o solido, i controlli devono essere effettuati ogni 2 anni;
  • per gli impianti con potenza superiore a 10 kW e inferiore a 100 kW, a gas metano o GPL, i controlli devono essere effettuati ogni 4 anni;
  • per gli impianti termici con potenza superiore a 100 kW, a combustibile liquido o solido, i controlli devono essere effettuati ogni anno;
  • per gli impianti con potenza superiore a 100 kW, a gas metano o GPL, i controlli devono essere effettuati ogni 2 anni [2].

Ci sono però delle eccezioni: Regioni e Provincie Autonome, infatti, hanno emanato proprie norme che, spesso, prevedono scadenze diverse; in altri casi è il produttore dell’apparecchio o l’installatore raccomandare il controllo con più frequenza; regole specifiche sono, poi, in vigore per i Comuni con più di 40.000 abitanti [3]. In quest’ultimo caso è bene informarsi presso lo Sportello Energia del proprio comune o provincia su quale sia la periodicità da seguire.

Quali sono gli adempimenti da rispettare per la caldaia?

Oltre ai controlli periodici possono esserci altri adempimenti burocratici da seguire, come:

  • tenere il libretto di manutenzione;
  • acquistare eventuali bolli per attestare che l’intervento è stato fatto;
  • eventuali comunicazioni da presentare al Comune, che provvede a effettuare controlli a campione: quando questo accade, è necessario esibire tutta la documentazione richiesta per evitare sanzioni.

Da tenere bene a mente che, ogni volta che il tecnico effettua i periodici controlli di manutenzione e verifica dei fumi, deve rilasciarvi un rapporto di controllo da allegare al libretto di impianto.

Quanto costa la manutenzione caldaia?

A questo punto è giunto il momento di farsi due conti in tasca: il costo della manutenzione caldaia varia a seconda delle Regioni e della ditta a cui ci si affida, ma in genere è mediamente compreso tra i 60 e gli 80 euro; esborso maggiore se si esegue anche il controllo dei fumi: in tal caso si arriva anche a 100 euro. Ma le spese non finiscono qui, dal momento che bisogna considerare anche quelle relative alla prima accensione, collaudo e primo controllo dei fumi della caldaia installata (che alcune ditte includono nel prezzo d’acquisto), l’eventuale estensione della garanzia, che ha un costo una tantum tra i 50 e gli 80 euro e un canone annuo intorno ai 100 euro. Riguardo a quest’ultimo punto, è vero anche che tale cifra copre, oltre ai controlli periodici previsti per legge, anche la manutenzione straordinaria ed eventuali pezzi di ricambio.