La tradizione della convivialità e il piacere di ricevere si adattano ai ritmi contemporanei e trovano la loro espressione in composizioni esteticamente accattivanti, anche da estendere al living. Ma quando ci rivolgiamo a un negozio, ci colpisce l'estetica di una cucina piuttosto che di un'altra, ma non sappiamo bene come intendere i termini tecnici con cui ci vengono spiegate le diverse composizioni. Eccovi una mini guida.
La progettazione della cucina però, oltre che di numerose variabili “estetiche” (colori, tipo di finiture, tipologia di moduli) e funzionali (l’organizzazione dello spazio in modo razionale ed equilibrato, anche dal punto di vista visivo), deve tenere conto anche e soprattutto dei materiali. Vediamo di conoscerli più da vicino.
Materiali e pannelli legnosi
LEGNO MASSELLO Si
tratta di un materiale vivo e solido, che recentemente l’industria
è riuscita a imitare con materiali che facilmente possono
sostituirlo. Come distinguere il legno dalle sue imitazioni? Prima di
tutto, se osservando gli spigoli e i vertici si nota una sottile riga
visibile lungo tutto il lato fino al vertice opposto, questa è la prova
che quello che stiamo guardando non è legno massello. Un’ulteriore
verifica si può ottenere analizzando le parti più ampie delle strutture:
le venature presenti sulla facciata esterna (dell’anta per esempio)
devono corrispondere alle venature presenti internamente. Nel legno
pieno coincidono, e se il disegno corrisponde, si tratta di massello.
Definizioni come “noce nobilitato” o “effetto faggio” indicano un
pannello che imita il legno.
IMPIALLACCIATO, NOBILITATO E LAMINATO – L’impiallacciatura è uno strato superficiale di legno
che ricopre la struttura delle ante, dei fianchi e di tutti gli
elementi che compongono il mobile. Lo spessore richiesto per definire un
rivestimento “impiallacciatura” è di 0,9 mm; ci sono in circolazione
però, anche strati notevolmente più esili che a torto vengono definiti
come tali. Il supporto dell’impiallacciatura può essere o di listelli di
legno, magari un legno “meno nobile” (multistrati, listellari) di
quello superficiale, o di particelle di legno, definito “truciolare”.
Il nobilitato, materiale piuttosto economico, è un pannello di legno truciolare rivestito su di uno o su di entrambi i lati con carta melaminica (materiale sintetico costituito da fogli di carta sottilissima attorno al decimo di mm) impregnata di resina melaminica. Alcune volte per impreziosire ulteriormente il prodotto, si procede con una verniciatura superficiale: questo processo rende la superficie del pannello quasi indistinguibile rispetto a un prodotto impiallacciato e verniciato. Il nobilitato, essendo di fatto un agglomerato di legno, carta e colle ureiche e melaminiche, viene diviso in tre diverse classi per l’emissione di formaldeide, secondo i test espressi dalle normative europee EN 717 e EN 120: E1, E2 ed E3.
Il laminato, invece, conosciuto in passato come formica (nome dell’azienda che per prima lo introdusse sul mercato) è un prodotto sintetico costituito da più strati di materiale fibroso, costituite con carte impregnate di resine termoindurenti, e ricoperto da un foglio di carta che riproduce le venature del legno o carta colorata e uno strato di resina sintetica che conferisce al laminato plastico sia l’effetto estetico, sia l’impermeabilità. Il miglior laminato è siglato HPL (High pressure laminate – laminato ad alta pressione).
Il nobilitato, materiale piuttosto economico, è un pannello di legno truciolare rivestito su di uno o su di entrambi i lati con carta melaminica (materiale sintetico costituito da fogli di carta sottilissima attorno al decimo di mm) impregnata di resina melaminica. Alcune volte per impreziosire ulteriormente il prodotto, si procede con una verniciatura superficiale: questo processo rende la superficie del pannello quasi indistinguibile rispetto a un prodotto impiallacciato e verniciato. Il nobilitato, essendo di fatto un agglomerato di legno, carta e colle ureiche e melaminiche, viene diviso in tre diverse classi per l’emissione di formaldeide, secondo i test espressi dalle normative europee EN 717 e EN 120: E1, E2 ed E3.
Il laminato, invece, conosciuto in passato come formica (nome dell’azienda che per prima lo introdusse sul mercato) è un prodotto sintetico costituito da più strati di materiale fibroso, costituite con carte impregnate di resine termoindurenti, e ricoperto da un foglio di carta che riproduce le venature del legno o carta colorata e uno strato di resina sintetica che conferisce al laminato plastico sia l’effetto estetico, sia l’impermeabilità. Il miglior laminato è siglato HPL (High pressure laminate – laminato ad alta pressione).
COMPENSATO, MULTISTRATO, TRUCIOLARE
Il compensato è un pannello formato da alcuni (max 5) strati, incollati uno sopra l’altro, di fogli di pioppo o betulla. Nel caso in cui lo spessore complessivo superi i 12 mm, invece, si parla di multistrato.
Il pannello truciolare è invece un agglomerato di particelle di legno ottenuto sminuzzando elementi di varia provenienza di legno, successivamente amalgamati con colle e pressati in modo da formare pannelli di varie dimensioni e spessori. Viene rivestito con carte melaminiche e spesso lo troviamo utilizzato per i piani di lavoro e per gli elementi che costituiscono la struttura.
Il compensato è un pannello formato da alcuni (max 5) strati, incollati uno sopra l’altro, di fogli di pioppo o betulla. Nel caso in cui lo spessore complessivo superi i 12 mm, invece, si parla di multistrato.
Il pannello truciolare è invece un agglomerato di particelle di legno ottenuto sminuzzando elementi di varia provenienza di legno, successivamente amalgamati con colle e pressati in modo da formare pannelli di varie dimensioni e spessori. Viene rivestito con carte melaminiche e spesso lo troviamo utilizzato per i piani di lavoro e per gli elementi che costituiscono la struttura.
MDF, LAMELLARE e LISTELLARE: l‘mdf o pannello di fibre a media densità è
un pannello costituito da una finissima fibra di legno legata da
collanti molto forti e si caratterizza come un materiale compatto che, a
differenza del truciolare, può essere intagliato come se fosse legno
massello.
Costituito poi da listelli di legno massello, incollati sulle testate e lungo i bordi, il lamellare si trova in pannelli di varie dimensioni e spessore, omogenei e stabili. È robusto e si presta a numerosi impieghi. I paniforti o pannelli listellari hanno una struttura formata da listelli di legno e ricoperta da due fogli di piallaccio o multistrato, in genere di pioppo o betulla. I piallacci, invece, sono sottili fogli di legno massello (detti tranciati), in genere pregiato, che si incollano su pannelli di tutti i tipi in modo da renderli più eleganti.
Costituito poi da listelli di legno massello, incollati sulle testate e lungo i bordi, il lamellare si trova in pannelli di varie dimensioni e spessore, omogenei e stabili. È robusto e si presta a numerosi impieghi. I paniforti o pannelli listellari hanno una struttura formata da listelli di legno e ricoperta da due fogli di piallaccio o multistrato, in genere di pioppo o betulla. I piallacci, invece, sono sottili fogli di legno massello (detti tranciati), in genere pregiato, che si incollano su pannelli di tutti i tipi in modo da renderli più eleganti.
LA LACCATURA: quando, invece, il
pannello viene colorato con vernici, si dice laccato. In questi casi
quindi non si ha rivestimento con uno strato di legno o laminato. La laccatura si dice “a poro aperto” quando
lascia in evidenza, sia alla vista che al tatto, le caratteristiche del
legno come venature, nodi e pori, diversamente dalla tecnica “a poro chiuso” che invece
copre ogni caratteristica e aspetto del supporto sottostante; per
questo motivo sotto una laccatura a poro chiuso spesso, ma non sempre,
non ci saranno supporti in massello o impiallacciati.
TAMBURATO: è composto
da un telaio in legno (di abete o in alternativa pioppo), al cui
interno viene messa una struttura cosiddetta a “nido d’ape”, realizzata
in legno o in cartone. Il telaio viene quindi ricoperto con due fogli
pressati di compensato nella parte anteriore e nella parte posteriore.