Buone notizie per il settore dell’edilizia. Il 2016, infatti, può rappresentare l’anno della tanto attesa svolta. Ad affermarlo il presidente dell'Ance (Associazione nazionale costruttori edili), Claudio De Albertis, in occasione del seminario “Il codice dei lavori pubblici: un nuovo inizio”.
Edilizia, 2016 anno della svolta
Aprendo i lavori, De Albertis ha detto: “Tutti gli indicatori dicono che il 2016 può rappresentare l’anno della svolta per il settore dell’edilizia e in particolare per il mercato dei lavori pubblici, che può beneficiare di alcune condizioni particolarmente favorevoli per fare quel salto di qualità auspicato da tempo”.
“Occorre dare prova di efficienza e di competitività del sistema Paese”
Il presidente dell’Ance ha sottolineato che “sul piano finanziario una grande opportunità è rappresentata dalla clausola europea degli investimenti grazie alla quale l’Italia, con un aumento di spesa per 5,1 miliardi di euro, può attivare il cofinanziamento di programmi infrastrutturali per il valore di 11,3 miliardi”.
De Albertis ha però aggiunto che “per poterla cogliere occorre dare prova di efficienza e di competitività del sistema Paese”. A tal proposito, il numero uno dell’Ance ha detto: “I meccanismi di spesa delle pubbliche amministrazioni vanno disincrostati, i progetti devono rispondere agli obiettivi di qualità e di efficienza che i territori necessitano e le imprese devono cambiare il proprio approccio per realizzare prodotti capaci di rispondere alle esigenze dei cittadini”.
“Bene la riforma del codice appalti, ma serve chiarezza e rispetto della concorrenza”
A proposito della riforma del codice appalti, approvata dal Parlamento, De Albertis ha spiegato che si tratta dello “strumento necessario per imprimere una svolta in termini di semplificazione, trasparenza e legalità in un mercato che in questi anni non ha dato buona prova di sé”. Un obiettivo che però deve essere raggiunto con “un ultimo sforzo in chiave di chiarezza e di rispetto della concorrenza che deve valere per tutti: nessuno escluso”.
Il presidente dell’Ance ha quindi affermato: “Bene la riduzione delle norme e l’introduzione di una soft regulation affidata all’Anac. Attenzione, però, a che queste linee siano cogenti e che venga garantito un adeguato periodo transitorio in modo da assicurare un passaggio ordinato tra la vecchia e la nuova normativa”.
l numero uno dell’Associazione nazionale costruttori edili ha quindi sottolineato che non ci deve essere nessun passo indietro sulla tutela della concorrenza e ha evidenziato tra le criticità “la norma che riguarda i criteri di aggiudicazione”, mentre “in tema di subappalto bisogna specificare che con il pagamento diretto il subappaltatore è l’unico responsabile”.