domenica 10 aprile 2016

Scegliere il sistema giusto per il riscaldamento del bagno

Il riscaldamento del bagno va personalizzato rispetto alle altre camere poiché trattasi di uno spazio di wellness e relax, dove essere avvolti di più dal calore

Come riscaldare un bagno: la soluzione più giusta

Il vero freddo invernale è ormai giunto e occorre riscaldare adeguatamente la casa sicché al rientro si assapori il tepore domestico, si riacquisti un po’ di energie fisiche e mentali.

 

Radiatore Movie di Cordivari

Radiatore Badge di Cordivari

Radiatore Frame Corallo di Cordivari

Radiatori di Antonio Lupi

Toni radiatori di Antonio Lupi

Termoventilatore di Vortice

Radiatore Movie di Cordivari

Radiatore Badge di Cordivari

Radiatore Frame Corallo di Cordivari

Radiatori di Antonio Lupi

Toni radiatori di Antonio Lupi

Termoventilatore di Vortice

C’è da dire che più di tutti è l’ambiente bagno a dover essere maggiormente riscaldato in quanto luogo dove ci si prende cura di sé, del benessere e del relax, spazio in cui ci si alleggerisce dagli indumenti per lavarsi, per gustare un bel bagno o doccia e pertanto si necessita di maggiore calore.
Il riscaldamento del bagno va personalizzato rispetto a quello delle altre camere e per di più va compiuto un certosino studio della pianta del bagno, al fine d’individuare il punto più corretto per disporre il corpo emettente calore.
Gli aspetti da valutare, preferibilmente con l’ausilio di un esperto del settore, riguardano la tipologia del sistema riscaldamento, il materiale, le dimensioni, il colore, il design, i valori tecnici, il corretto collocamento per una distribuzione uniforme del calore così da evitare zone fredde e notevoli sbalzi termici, con conseguente malessere fisico.
Considerando che, la tendenza del momento è quella di adottare il sistema di riscaldamento a pavimento, buono per diffondere il calore in modo più uniforme e globale, bisogna pensare anche all’aggiunta di uno scalda salviette o di un radiatore per incrementare il tepore ed elevarlo a temperature maggiori.
Il riscaldamento a pavimento funziona a temperature basse e costanti, pertanto il calore si distribuisce lentamente raggiungendo ogni angolo e persistendo di più nel tempo. Gli altri sistemi, invece, hanno bisogno di elevate temperature per funzionare al meglio, dunque emettono calore in un tempo inferiore, ma questo non riesce a distribuirsi in modo uniforme in tutta l’area, così come avviene con la precedente tipologia.
Solitamente il riscaldamento a pavimento è scelto da chi vive la casa parecchie ore, magari anche con la presenza di bimbi, oppure da chi, pur stando in casa lo stretto necessario, inserisce un impianto di domotica, al fine di attivare a distanza l’accensione e spegnimento del sistema e trovare la casa al rientro già bella che riscaldata!
Propagazione del calore con un impianto a pavimento e con radiatori
ll bagno è dunque caratterizzato, nella maggior parte dei casi, dalla presenza di uno scalda salviette, termosifone, termoventilatore o termoconvettore.
Gli scalda salviette sono dei piccoli termosifoni, il cui nome ha origine dalla funzione cui assolvono: quella di asciugare la biancheria anche in inverno, eliminando l’insalubre e poco igienica umidità dei tessuti, oltre ovviamente a riscaldare l’intero ambiente.
Alcuni si sviluppano in altezza con membri di sezione circolare, adatti per bagni di maggiori dimensioni, così da non ridurre la spazialità visiva per il gioco di luce e ombra che viene a formarsi. Altri sono piatti, dal design contemporaneo, dalla superficie continua e, così come i precedenti, sono rivestiti di vernici epossidiche resistenti al calore, agli agenti chimici e quindi alla corrosione.
Questi emettitori di calore, che possono lavorare a sistema idraulico, elettrico o misto, si collegano al normale impianto di riscaldamento entrando in funzione solo quando questo è attivato, oppure sono autonomi, come quelli elettrici, e si accendono solo quando si desidera, o ancora, usufruiscono dell’impianto di riscaldamento per le basse temperature e della resistenza elettrica per le alte temperature, nel caso del tipo misto.
Oggigiorno, in commercio ne esistono davvero tanti di modelli: a parete, a piantana, ribaltabile, di forme davvero singolari così da avere la possibilità di individuare quello che specificatamente si contestualizza nell’ambiente da realizzare.
Radiatore Hand di Cordivari
Nell’immagine di sopra, si visualizza un radiatore di design, scalda salviette, dell’azienda Cordivari, modello Hand, versatile e dalla linea accattivante in cui le valvole e i supporti a parete restano nascosti.
Lo scalda salviette o termo arredo ha soppiantato il tradizionale calorifero che prende il nome di termosifone, elemento radiante dell’impianto di riscaldamento, composto generalmente da membri verticali accostati l’uno all’altro in modo seriale, di materiale generalmente in acciaio o ghisa e a volte in alluminio.
Il termosifone, per avere massima efficacia, deve essere posto in una posizione ottimale, nel rispetto di alcune distanze :
- dal muro deve essere minimo di 5 cm:
- dal pavimento di 10 cm.
Posizione corretta del radiatore
Nel disegno soprastante, è schematicamente raffigurato un termosifone collocato in corrispondenza di una parete fredda, sotto una finestra, e un altro collocato nei pressi di una parete di maggiore temperatura interna.
Nel primo caso, l’aria calda sale verso il soffitto e si distribuisce in modo più uniforme, perdendo non molti gradi lungo il percorso circolare che compie, a differenza del secondo caso in cui si ha un’escursione termica rilevante.
È da evidenziare l’importanza della posizione del radiatore per una buona resa, e pertanto, in merito a ciò, questi vanno disposti nelle pareti più fredde, rivolte a nord ed esposte all’esterno, vicino a finestre e punti in cui c’è maggiore dispersione di calore.
Nella foto sottostante, è raffigurato un modello di termosifone più innovativo, il termo arredo BIT di  Antonio Lupi, design Brian Sironi, in alluminio riciclato al 100%, prodotto ecosostenibile e dalle finiture sartoriali.
Immagine di un radiatore Antonio Lupi inserito in un bagno
Altri dispositivi per riscaldare il bagno sono i termoventilatori e i termoconvettori che differiscono sostanzialmente per il peso, la facilità di trasporto, la rumorosità e la resistenza.
Il termoventilatore è composto di una ventola che dissipa rapidamente il calore generato da una resistenza elettrica o ceramica, ha un peso di circa due chilogrammi, facilmente spostabile da una zona all’altra, deve essere di massima sicurezza giacché in una zona con presenza di acqua e quindi conforme alle norme CEI, con un buon IP, indice di protezione, e autospegnimento nel caso si rovescia per terra.
Il termoventilatore Microcomfort dell’azienda  Vortice, ha anche la funzione di scalda salviette, è dotato di un involucro anteriore in resina termoplastica e di uno posteriore in polipropilene che integra la griglia di aspirazione aria.
Immagine di scalda salviette per bagno di Vortice
Il termoconvettore è invece uno strumento molto silenzioso, adatto per riscaldare ambienti più grandi, ha un peso maggiore rispetto al termoventilatore, non può essere spostato facilmente, di circa quattro o cinque kg, costi anche superiori ma con un’efficienza migliore giacché consente al calore di distribuirsi in modo più uniforme, anche se con un maggior impiego di tempo. 
Per riscaldare un bagno in modo accurato ed efficiente, occorre insomma vagliare il tipo di sistema e dispositivo adatto alla forma del bagno in pianta, alla superficie di calpestio, a quella finestrata, alla quantità di calore desiderata, al tempo di funzionamento.
Considerando che il mercato offre tantissimi prodotti che differiscono anche per piccoli dettagli, è utile informarsi nei centri specializzati sia alla vendita sia all’applicazione e dunque al montaggio.